5 indirizzi simbolici presi dall'elenco dei deportati del 1944.
Da questi punti partono dei fili che attraversando le vie del quartiere, portano al luogo dove è stato realizzato un nido di vespe con gli stessi fili che percorrono le strade.
5 performers raccolgono i fili rossi, arrotolandoli con gesti rapidissimi, il loro passo è lento e solenne. Un rituale a cui il pubblico, formato da passanti e abitanti della città, assiste in un sacrale silenzio.
Le 5 donne si ritrovano nello stesso momento davanti la porta della Galleria Spazio Y, il nido di vespe.
Vengono accese delle candele nere, con le quali viene dato fuoco all'elenco dei deportati.
Simbolicamente si dà fuoco al nido, per eliminarlo.
Ma le microsculture di bronzo, ossia le vespe, rimangono.
Un lavoro sulla memoria, sulla forza della resistenza.
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